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Categoria: racconti

11 maggio 1999

11 maggio 1999

Che ci faccio qui sopra, in un letto sulla capote di un’automobile?Dovrei rispondere “è una lunga storia” o qualcosa del genere, in realtà non è né breve né lunga, è solo una storia.Comincia molti anni fa, un sabato sera a cena, la pizza preparata da mamma in tavola e la partita di pallacanestro su RAI 2.Papà era un appassionato, di quelli che non si scompongono mai, ma ci tengono.Io, bambino, osservavo lo schermo senza capire granché.Ogni tanto azzardavo una domanda,…

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Al Sass de Stria

Al Sass de Stria

Il cielo mi aveva aspettato, senza nuvole, per la arrampicata al Sass de Stria. Una salita ripida, tra le rocce, con il fiato che stentava, ma arrivato in cima mi sedetti ai piedi della croce e ritrovai il Lagazuoi, la Tofana, la Marmolada. Quel giorno dividevo però le Dolomiti con un altro uomo. Non ero solo, lassù.Mi aveva rivolto la parola, lo sconosciuto, in un modo come se non fosse affatto uno sconosciuto. Un giovane, con il viso ovale da…

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Pasqua 1985

Pasqua 1985

La primavera del 1985 era esplosa all’improvviso dopo un inverno rigido e nevoso. Nel giardino di casa le camelie spargevano petali rossi ai loro piedi. La magnolia, alta oltre il balcone, apriva in anticipo i grandi fiori bianchi e il profumo intenso entrava dalle finestre della sala, lasciate socchiuse per far entrare il tepore del sole. Papà aveva dato il primo taglio della stagione al prato e si preparava a grigliare il pesce e le verdure. Mamma infornava le costine…

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Regalo di Natale

Regalo di Natale

Nevica nell’oscurità. Mario è in piedi sopra il tetto di un garage, indossa un berretto di lana e una maschera da sub. La barba incolta, gli occhi verdi del padre.Mario era venuto alla luce trentuno anni fa, dodici giorni oltre il termine, non l’unico ritardo per lui. Sua madre, osservandolo crescere, diceva: forse gli manca un gradino per salire al primo piano, non importa, quello che conta è che sia un bimbo felice. Zio Gino, dal canto suo, asseriva che…

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I luoghi mai raggiunti da mio padre

I luoghi mai raggiunti da mio padre

Ogni domenica pomeriggio mio padre mi gridava: “Allora, l’hai pulito o no quel carburatore?”. Io, muta, mi perdevo a guardare le macchie di benzina danzare nelle pozze d’acqua.Quel dì risposi: “Torno subito” e me ne andai.Un Disperato Erotico Stomp era appena passato davanti casa, teneva un quadro sotto il braccio e la giacca sporca di colori. Decisi di seguirlo.Giunti al suo atelier, mi tenne la porta aperta e mi invitò ad entrare. Io curiosai nei suoi spazi.Mi chiese chi fossi,…

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Luce ferma

Luce ferma

Debora è stesa sul tappetino del bagno, la dose dà i suoi primi, meravigliosi effetti. La volta celeste le gira attorno, c’è solo un puntino che non si muove, è Venere. E lei ripercorre la sequenza di eventi della giornata come in un sogno.A mezzogiorno, con alcune colleghe, era andata al ristorante giapponese al posto della solita mensa. A un certo punto, lo sguardo di Jessica, la capo-reparto, fu catturato da qualcosa sopra la sua testa. Debora s’era girata di…

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L’attore

L’attore

Gli amici dell’Accademia preferivano i drammi, le sceneggiate, le commedie. Invece Volodì, un giovane che al cinema vedeva i film di Buster Keaton e Charlie Chaplin, aveva scelto di fare l’attore comico.– Volodì, sei sicuro? – gli disse il maestro di recitazione – Far ridere è la cosa più difficile che ci sia.– Ho detto che farò il comico – ribatté Volodì con aria corrucciata, e gli voltò le spalle.Era solo un ragazzo viziato o davvero sapeva il fatto suo?…

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Un angelo caduto

Un angelo caduto

Come giunsi fin qui, al limite del tempo e dello spazio, come mi piegai a questa mera condizione di reietto a me stesso, sotto quali perduranti incertezze il mio animo affogò nell’odio? Nemmeno ora, dopo innumerevoli ere, lo so.Io che ero parte di una schiera scelsi l’orda, io che amavo e lodavo odiai e svilii, io che osannavo e glorificavo denigrai e ingiuriai, non volevo cadere nell’errore eppure vi caddi. Oh, potessi trasformarmi in pietra, silente, immota, oppure congelare come…

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La scarpa

La scarpa

Stamattina ero a casa di Gigi, mio amico d’infanzia. Abita tuttora con i suoi vecchi, in una villetta di via Vico. Lui sotto e i genitori sopra. Lo sorpresi in garage, smontava un televisore del 1980. Ci abbracciammo a lungo, felici di rivederci dopo tanto tempo. Mi chiese perché fossi tornato. Nostalgia, risposi. Poi gli diedi una mano a completare l’autopsia alla vecchia TV.Spengo il telefonino. Il poliziotto con cui ho parlato ha chiesto di non muovermi da lì. Ma…

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Luna bianca (Mwezi)

Luna bianca (Mwezi)

Camminiamo da ore nella foresta, impaurite dagli alberi sbattuti dal vento e dai versi degli animali che non trovano quiete. Passo dopo passo il respiro si fa corto e la stanchezza ci rallenta.Dobbiamo raggiungere il fiume prima dell’alba e seguirne la riva fino alla città. E sarai salva.La luna piena brilla nel cielo africano e mi ricorda la notte in cui sei nata, dieci anni fa. Un grande disco bianco sopra al villaggio che pareva abbandonato. Si udivano solo il…

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