LA CHIAVE DELL’ENIGMA
LA CHIAVE DELL’ENIGMA *
Il delitto che raccontiamo deve esser collegato a un enigma, che rappresenta la sfida tra lettore e autore, così come quella tra investigatore e assassino. Il mistero accompagnerà chi legge pagina per pagina, fino alla soluzione, che arriverà di sicuro, ma secondo un meccanismo che prevede ogni passo come un sorpresa. L’abilità dello scrittore sta nel disseminare nella storia una serie di tracce e indizi.
Le tracce sono in genere fisiche: orme lasciate sul terreno o impronte scoperte su un oggetto, magari su una parte impensabile, o qualcosa che l’assassino ha perso nell’azione e viene ritrovato per caso. Gli indizi possono essere intuizioni logiche da parte dell’investigatore (inteso come chiunque compia le indagini), basandosi su notizie, come una parentela non conosciuta o che possono giungere da un lavoro psicologico di immedesimazione con il colpevole.
I famosissimi personaggi-simbolo dei due estremi di approccio all’indagine sono Sherlock Holmes di A.C.Doyle, con l’inseparabile lente di ingrandimento alla ricerca di tracce, sulle quali applica il suo metodo rigorosamente deduttivo e Hercule Poirot, di A.Christie che invece si concentra sugli indizi psicologici, sulle motivazioni dell’assassino. Lo scrittore sceglierà la propria via, magari in equilibrio tra i due tipi di investigazione.
In tutti i casi è importante descrivere la scena del delitto, enfatizzando qualche particolare illuminante per l’indagine. Un utile stratagemma è un dettaglio tecnico di qualche materia (medicina, chimica ecc.) che può smascherare l’assassino e che l’investigatore sa per sua competenza, gli viene riferito o che scopre per caso. Inseriamo dunque il ruolo delle coincidenze e l’argomento, delicato, della loro verosimiglianza. Arricchiscono la storia, possono essere quasi incredibili ma va ricordato quanto già detto sulla credulità del lettore, da stimolare al massimo ma non da oltrepassare. Sull’argomento cito Mark Twain: “La letteratura è costretta a rispettare la verosimiglianza. La vita no”.
Non si può terminare un discorso sul mistero e l’enigma senza ricordare un filone di gialli in cui questo è assolutamente in secondo piano, nel realismo di storie come quelle di Raymond Chandler, di Dashiell Hammet e di James Ellroy, ma anche di quelle di Jules Simenon con il Commissario Maigret, che è più interessato al dramma umano che sta dietro a ogni delitto.
* George Harmon Coxe 1964
Angela Borghi, medico, ha lavorato in ospedale e ora si dedica alle sue passioni, soprattutto scrivere. Ha partecipato ad antologie di racconti e pubblicato quattro romanzi gialli: Delitto al Sacro monte, I misteri del convento di Casbeno, Che domenica bestiale e La ragazza con il vestito azzurro.
continua il 14 marzo 2024
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