Le nostre storie di Yoss Arian

Le nostre storie di Yoss Arian

Le nostre storie sono come l’acqua e il ghiaccio,

una si solidifica l’altra si scioglie.

Prendi le mie mani e infondimi coraggio

che tu possa per un po’ trattenerle.

Le isole nel Pacifico attendono le onde lievi

sotto conchiglie e stelle marine indugiano,

liberano l’ansia solo se le consideri brevi

come le storie che ci raccontano.

Rendere indietro il nome o darlo in pegno,

mille anni di ricordi e pensieri cupi

si allontanino e che sembrino un vago sogno,

non scappiamo, siamo noi i lupi.

L’ira che toglie il respiro,

un cristallo nel palmo della mano

che spezzi i raggi di sole e il mio lavoro

come un fulmine senza tuono.

Molti hanno detto: “ciao devo andare”

li ho osservati senza capire

eppure ero lì con i miei occhi a guardare

estraneo anche con il mio amore.

Salubre aria notturna raccoglie il mio profumo

che sa di vecchio e di rimpianto

sotto suole consumate ascolto il terreno

lo sento gemere perdersi nel pianto.

In quante notti incubi e viaggi onirici

hanno scavalcato la staccionata

e travolto i miei pensieri inutili

lasciando sotto di loro solo un’asse abbandonata.

Le lacrime scorrono e diventano ruscelli

sul versante della notte incerta

trascinando come piccoli fuscelli

a valle parole di carta.

Mi sono svegliato, ero sulla spiaggia

un antico bivacco dava tepore

raccolsi il necessario e lo misi in tasca: una conchiglia per ascoltare il mare.

Di Yoss Arian


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