IL FICO D’INDIA

IL FICO D’INDIA

di Gaetano Lo Castro

Nella misura in cui vi aprite, coglierete i frutti.

(Da un messaggio di Medjugorje)

Una volta c’era un fico d’India.

Era una giovane cactacea spontanea nata da un semino. Si trovava nel giardino d’una casa di provincia con prospettiva sul mare e sul vulcano.

Nell’abitazione ci viveva uno scrittore. Scrittore almeno nella sua intenzione. Perché scriveva un po’ di tutto, ma non riusciva a pubblicare un bel niente. Il suo scrivere non produceva frutti utili.

Come diversivo gli piaceva accudire al suo giardino. Prediligeva le piante grasse, in particolare il piccolo fico d’India. Col tempo esso crebbe e divenne una pianta alta dalle pale piene di spine. Ma di fichidindia non si scorgeva manco l’ombra. “Non devi abbatterti se sei infruttuoso. Non è da tutti dare buoni frutti.”

Lo scrittore decise di rinunciare alla scrittura. Avrebbe cercato altrove la realizzazione della propria natura. Il suo sguardo andò verso la vetta innevata innalzata nel cielo blu. Sentì nascere un desiderio d’ascesi.

Dispose con precisione l’ultima pietra lavica e quindi osservò con soddisfazione la propria opera appena terminata. Di fianco al fico d’India, nella nicchia di nera sciara, troneggiava la statuetta bianca e azzurra della Madonna coronata di stelle. Colse alcune rose, le mise in un vasetto pieno d’acqua e gliele depose dinanzi.

“Ora il nostro giardino ha la sua Regina! È una sovrana che bisogna amare!”

Il fico d’India ammirò la figura minuta e regale, riposta dentro la piccola grotta sotto le sue ispide pale. Gli ispirava tanta tenerezza.

“E che occorre omaggiare, non solo coi fiori, ma ancor più con la preghiera.”

Si sedette sopra la panchina, si tolse dal collo la corona e cominciò a recitare il rosario. Contemplava Maria, il mare, il vulcano. Meditava i fondamentali interrogativi esistenziali. Sentiva emanare energia tutt’attorno dalla statuetta di Maria. Era come un fluire di linfa nutriente. Era come uno scorrere d’ispirazione trascendente. Ebbe l’impulso di trascrivere tutto. Concluso il rosario corse in casa, prese il PC, lo pose sul tavolino vicino alla Madonnina, l’accese e con lena iniziò a scrivere.

“Complimenti, hai fatto tanti bei frutti!”

La pianta n’era fiera. Le sue pale erano piene di grossi frutti rossi. Usando un guanto l’uomo ne spiccò un poco e li sbucciò. “Sono molto dolci.” disse assaggiandone uno.

Si sedette sulla panchina e aprì il suo libro appena pubblicato. “Ti faccio gustare la mia prima opera. Spero davvero che ti piaccia.”

Lo scrittore prese a leggere al vegetale il suo romanzo, mangiando fichidindia e occhieggiando Maria.

Lei gli sorrideva.

Gaetano Lo Castro. Autore siciliano, scrive romanzi, racconti, pièce, poesie. Molte sue opere sono state premiate e pubblicate in antologie. Un suo romanzo si è classificato 1° in un premio per inediti, è stato pubblicato, ed è giunto finalista in un altro concorso.

Selezione di racconti da XI Concorso “Il Corto letterario e l’illustrazione”, NARRATIVA (Scrivere il corto) ALBERI DAL MONDO ( Sezione dedicata a Maniglio Botti)

IL CAVEDIO associazione culturale e sportiva dilettantistica APS ———————————————– segreteria1997@ilcavedio.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *