RUBRICA GIALLA (PARTE 7°)

RUBRICA GIALLA (PARTE 7°)

di Angela Borghi

Parte 07 — 28 Maggio 2022

CORPO CONTUNDENTE *

Nello schema del giallo il punto di partenza è il crimine, l’evento misterioso che qualifica la storia. Il nostro racconto deve comprendere almeno una morte violenta o, meglio, una catena di delitti. In alternativa un caso molto drammatico, come un rapimento o una rapina.

Le regole classiche suggeriscono che il crimine debba avvenire abbastanza presto, nella narrazione, per lasciare poi spazio al secondo punto della trama, l’indagine.

I dettagli sono essenziali per la credibilità della storia. Per prima cosa il movente, che sarà proporzionato e determinato da una logica, che fa capo all’assassino. E’ importante perché suggerisce il legame del colpevole con la vittima e quindi scoprirlo indirizza le indagini. Le due grandi categorie di moventi sono: la passionale (amore/odio, gelosia, invidia, desiderio di vendetta ecc.) e l’economica, cioè un beneficio in soldi o di altro tipo che riceverà l’omicida dal suo delitto.

In questo argomento dobbiamo però almeno accennare ai serial killer, anche se avranno uno spazio più avanti. Il movente non è subito evidente ma c’è una spinta a uccidere per motivi intrinseci all’assassino e la ricerca di una gratificazione psicologica di varia natura.

La scelta accurata dell’arma del delitto è fondamentale per la partenza dell’indagine, e dà una prima indicazione sul colpevole. L’assassino non la sceglie a caso, e quindi nemmeno l’autore deve farlo! Le possibilità sono tantissime: solo Agatha Christie, nei suoi romanzi, ne ha usate almeno sedici diverse: dall’investimento al tradizionale colpo di pistola, fino all’arco e frecce o una scarica elettrica come in Poirot e i quattro.

Vale il consiglio generale di considerare la forza fisica che serve per usarla e di tener presente la differenza tra uomo e donna nella scelta, per propensione psicologica. L’autore deve avere o acquisire nozioni tecniche e anatomiche, ad esempio deve saper descrivere gli effetti di un fungo velenoso oppure la forma di una ferita da pugnale.

In alcuni gialli l’arma è al centro del mistero perché non si trova o perché è strana, diabolica. Qui scatta però il solito avvertimento di evitare soluzioni troppo complicate e inverosimili, per non forzare la credulità del lettore.

Per citare un raffinato strumento di morte in letteratura segnalo il velenoso acido cianidrico versato in un serbatoio per nebulizzare il pesticida di un trattore in La tomba di Helios di Pierre Magnan.

E per quanto riguarda un movente particolare ecco l’incipit di La morte non sa leggere di Ruth Rendell:

Eunice Parchman sterminò la famiglia Coverdale perché non sapeva leggere, perché non sapeva scrivere.

Che è anche un bell’esempio di inizio fulminante.

* Georgette Heyer  1938

Angela Borghi, medico, ha lavorato in ospedale e ora si dedica alle sue passioni, soprattutto scrivere. Ha partecipato ad antologie di racconti e pubblicato quattro romanzi gialli: Delitto al Sacro monte, I misteri del convento di Casbeno, Che domenica bestiale e La ragazza con il vestito azzurro.

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