Lezioni da Leggere
LEZIONE 1
IL VALORE DELLA RISCRITTURA
Abbiamo appena scritto la nostra pagina e siamo molto soddisfatti. Qualcuno però ci dice che possiamo scriverla meglio, essere più incisivi. E forse non ha tutti i torti. Ciò che davvero volevamo dire è rimasto dentro di noi, e sulla pagina ci sono tante parole, ma alcune sono superflue, inutili, e anche sbagliate. Qualcuno ci dice che la nostra pagina dobbiamo riscriverla, e qualcuno che davvero vuol darci una mano, e ha capito il problema, ci dice che dobbiamo imparare a riscrivere. Per scrivere bene occorre imparare a riscrivere.
ATTENZIONI E REGOLE
Sono i fondamentali. Diamoci una ripassata. Era una bella giornata di sole… fervono i preparativi per la festa… la luce filtrava dalle finestre… Ecco qualche esempio di una serie infinita di luoghi comuni, di frasi banali. Il luogo comune ci mette subito in contatto con tutti, per questo è comune. Va bene se parliamo al bar e ci vogliamo far intendere con le solite frasi fatte. Se vogliamo invece scrivere bene, il luogo comune è uno dei nostri più grandi nemici. Si annida ovunque, ci aspetta dietro l’angolo e ci porta nelle sue trappole. Il riferimento per noi è un altro. È l’originalità
LEZIONE 2
RIFERIMENTI IRRINUNCIABILI
Lo stile è ciò che definisce uno scrittore, è ciò che permette di esprimere nel modo più efficace un’idea e di comunicare. Lo stile è tutto, senza non siamo niente. Più è forte e più saremo incisivi. Uno stile debole comunica debolezza e superficialità. Se non siamo padroni del nostro stile, quello che nel nostro racconto era davvero importante rischia di non venir fuori. Pensavamo di averlo detto e invece ci è mancato il modo. Quante buone e meravigliose idee non sono state espresse a dovere, o sono rimaste nelle intenzioni…
COME SI COSTRUISCE UN RACCONTO
Il nostro racconto lo costruiamo mattone su mattone. Abbiamo visto quanto siano fondamentali per la costruzione di uno stile e per la comprensione dello scrivere bene adottare alcune buone pratiche di scrittura. Avverbi, gerundi, verbi fraseologici, e poi tutta una serie di piccole attenzioni e di piccoli interventi. Abbiamo visto l’importanza di una virgola, di una sola parola usata piuttosto di un’altra. Insomma, siamo migliorati grazie a un lavoro su piccole cose, e non con discorsi sui massimi sistemi o su obblighi e divieti che arrivano dall’alto. E ora?
LEZIONE 3
CONSIGLI PER ASPIRANTI SCRITTORI
Molte scuole di scrittura fondono la propria proposta sulla lettura, sullo studio di autori importanti, esaminando stili e strutture, generi e psicologie. Altre ancora su un grande lavoro teorico, con capitoli sul come e sul quando, che spaccano il capello in quattro. Tutto molto interessante, ma la nostra proposta di scuola si basa sulla sperimentazione personale, sullo scrivere. Anzi, sapete che vi dico. Già qui dentro c’è troppa teoria. Condivido e sostengo la lettura, indispensabile, ma qui si parte col cimentarsi in prima persona, si fa un certo percorso in questa direzione.
LE TANTE COSE DELLA SCRITTURA
La scrittura è tante cose. Qualcuno la propone come terapia, e meglio, come auto-terapia. Abbiamo bisogno di riferimenti, e poterli trovare in noi stessi è proprio il massimo. Una volta c’erano solo la parola dell’amico, importante, e quella del prete, che la sapeva lunga. Oggi ci sono i professionisti, che di solito hanno un sacco di problemi, loro. Ma pare che vadano per la maggiore, gli psicologi. Ho sempre pensato, e in questi anni di scuola e di incontri ho rafforzato il mio pensiero, che chi scrive non ha bisogno dello psicologo. I problemi, chi scrive, se li risolve sulla pagina.
LEZIONE 4
DIVAGAZIONI E SIGNIFICATI
Ogni tanto salta fuori la domanda. Ma come si fa a dire se un racconto è bello oppure no? Se è valido e quanto? Chi lo può stabilire? Aveva ragione il professore dell’Attimo fuggente quando fece strappare ai ragazzi le pagine che stabilivano i criteri della poesia e ne misuravano il valore. Però anche il preside non aveva tutti i torti: per lui la poesia era quella misurata con quello schema. Ognuno dice la sua. Se è importante chiederci che cosa determina la bontà di uno scritto, ancora più importante è chiederci il significato dello scrivere. Ma perché scriviamo?
SCRIVERE NON È TUTTO, È QUASI TUTTO
Uno di noi fa l’operaio, un altro il veterinario e un altro l’impiegato. E poi ci sono i problemi della famiglia e altri ancora. Tutti abbiamo qualcosa che ci occupa le giornate, e vogliamo scrivere. Ognuno è diverso. Chi concilia cose diverse con grande facilità e chi non ci riesce proprio, ma in qualsiasi caso lo stato ideale per scrivere è quello in cui non esiste altro. Passiamo le giornate in qualche modo, ma il pensiero è sempre sulla scrittura, e tutto ciò che accade fuori di questo pensiero è stimolo per il nostro lavoro. Gli stimoli non mancano, dobbiamo riconoscerli, e non perderli.